Lo storico Premio Niccolini viene indetto almeno ogni sei anni dal 1947 e si è appena conclusa la sua undicesima edizione.
Destinato alle produzioni di scrittori, studiosi, artisti, progettisti attivi nella nostra città, il Premio è dedicato a Vittoria Bevilacqua Niccolini, consorte del senatore Pietro Niccolini, ex sindaco della nostra città nonché presidente della Cassa di Risparmio di Ferrara, personaggio storico di esemplare impegno civico e sociale, nonché eccezionale mecenate.
Vincitori XI Edizione
Monica Pavani
Un tratto silenzioso
È il canto di un amore che non smette di vivere nonostante la morte dell’amato, quello proposto dall’Autrice. Un canto d’amore sulla soglia tra la vita e la morte, e in questa soglia (che è “tratto silenzioso) emerge tutta la forza e la meraviglia della poesia nel suo farsi dimensione in cui è ammissibile che vita e morte convivano, si confondano l’una nell’altra cercandosi senza trovarsi ma sentendosi, perché la poesia è il luogo degli incontri impossibili, eppure necessari e avverabili grazie a quel filo luminoso che, di parola in parola, di verso in verso, certo non risolve un dolore, ma aiuta ad attraversarlo.
Massimo Scrignòli
Lupa a Gennaio
La scrittura dell’Autore, sempre densa di richiami colti, raffinata da una ricerca in continua evoluzione, pur mantenendosi coerente alla sua personale e rigorosissima poetica, in questo libro si cimenta con la forma di una prosa poetica di rara essenzialità, sempre “in attesa della parola che non deve dire”, e dunque in continua sfida con l’indicibile, che significa assoggettare la parola a una tensione verso l’oltremondo. Da qui la natura meditativa della sua poesia che chiede al lettore il silenzio dell’ascolto, con la fiducia e la pazienza del “grano sotto la neve, in Gennaio”.
Anna Chiara Venturini
Qin Shi Huang Di. Imperatore per sempre
La voce dell'Autrice, che racchiude quelle dell'Imperatore, del suo Eunuco e dell'Archeologa impegnata negli scavi dell'esercito di terracotta, conduce il lettore lungo le emozioni e i sentimenti dei tre personaggi che escono dalle pagine per creare una storia incalzante quasi fosse la sceneggiatura di un film. I protagonisti, pur così lontani nel tempo, riescono a dialogare tra loro e con chi legge, e pagina dopo pagina coinvolgono il lettore con una prosa fluida e accurata, sempre sostenuta da una ricerca storica rigorosa. Questa incursione del presente nel passato e del passato nel presente riguarda lo statuto temporale del racconto capace di creare corti circuiti tra epoche lontane e che ci obbliga a concepire la storia come insieme di tracce, sopravvivenze e relazioni, tali da trasformare l'elemento anacronistico in conoscenza.
Federico Varese
Vita di mafia. Amore, morte e denaro nel cuore del crimine organizzato
Con la competenza dell’esperto e l’abilità narrativa dello scrittore, Varese illumina meandri altrimenti inaccessibili della criminalità organizzata. Il lettore viene proiettato in un viaggio transcontinentale che mette in luce tratti comuni e specificità delle mafie più potenti al mondo. Un testo di impegno civile, condotto con maestria e passione, che sa essere tanto sconcertante quanto avvincente, e di cui è certamente difficile interrompere la lettura.
Corinna Mezzetti
Le carte dell'archivio di Santa Maria di Pomposa (932-1050)
L’autrice, una delle maggiori esperte italiane di carte pomposiane, in questa raccolta mette a sistema documenti dispersi tra gli archivi di Montecassino, Ferrara, Modena, Milano e Roma, restituendo la sezione più antica fissata all’anno 1050. Il corpus consiste in 211 pergamene, non tutte originali, come diplomi regi, imperiali, pontifici, vescovili e tanti documenti notarili riferiti all’intera attività politica ed economica del monastero. Il volume, importante strumento per la conoscenza di un momento storico fondamentale del nostro territorio padano, trasuda in ogni pagina la fatica e il piacere della ricerca d’archivio.
Enrico Spinelli
Musica tra le pagine. Sette note ferraresi da Palazzo Paradiso
L'impianto originale dell’opera fa sì che il lettore, preso per mano dall'autore, attraversi Ferrara sulle note delle musiche scelte per accompagnare un viaggio nei luoghi, nel tempo, nella storia e nel "costume".
Grazie a un nutrito ed equilibrato apparato documentario apprendiamo pure quali illustri viaggiatori abbiano visitato e apprezzato la nostra città e quali invece ne abbiano omesso la visita, o non ne abbiano avvertito il fascino. Lo stile agile, armonioso e nel contempo raffinato prende il lettore, il quale, se neofita, viene educato alla conoscenza della musica e al contesto in cui essa vive in modo garbato e avvincente.
Marcello Carrà - La caduta dei proverbi
Quello di Marcello Carrà è un lavoro che da anni si segnala per il sapiente uso della biro che egli adopera per costruire racconti fantastici ai limiti di una dimensione surreale. Come un moderno Escher, l'artista rompe ogni griglia prospettica, aprendo a mondi dove lo sguardo si perde, catturato negli 'anfratti' di un'impossibile architettura della memoria che tiene insieme il passato e il presente, la caducità e l'essenza del reale.
Flavia Franceschini - Hatra, in memoriam
È la memoria il fil rouge che motiva l'opera di Flavia Franceschini. Una memoria come evocazione e rinascita, per contrastare l'ottusa furia distruggitrice dell'uomo. L'artista, manipolando nel modo più tradizionale la creta, ha riproposto una mensola tratta dalle vestige di Hatra ed il volto che da essa sporgeva. Un volto che Franceschini ha sdoppiato riproponendone le sembianze su una materia effimera come la tarlatana, in un gioco che parla di presenza e assenza come duplice scarto della vita.
Progetto di allestimento Museale di Palazzo Schifanoia a Ferrara
Il progetto di allestimento museale risolve il tema difficile dell'inserimento di una raccolta museale all'interno di un edificio monumentale la cui configurazione storico artistica è accentuata da soffitti e dipinti murali a parete, che sia pure frammentari e disomogenei sono di per sè opere d'arte da rispettare e valorizzare. Il tema progettuale è stato affrontato con delicatezza e razionalità allo stesso tempo, riuscendo a realizzare un allestimento di impatto ma sensibile ai valori monumentali e decorativi di ogni ambiente del palazzo. Nel sottolineare l'attenzione allo studio delle caratteristiche di ogni singola opera ai fini della più corretta lettura nell'esposizione, si rileva come siano stati curati in modo puntuale tutti i particolari dell'allestimento espositivo, dalla progettazione delle vetrine ai sistemi di sostegno delle opere, dalle didascalie all'illuminazione.
Restauro della Chiesa di Santa Maria della Consolazione a Ferrara
Il progetto ha sviluppato il tema della complessità del restauro affrontandolo nelle sue molteplici componenti architettoniche, storico-artistiche, statico strutturali e funzionali, ricondotte ad efficace sintesi, finalizzata alla conservazione ed alla corretta lettura dei valori culturali e storici dell'edificio. In questo senso si segnalano all'attenzione la restituita leggibilità dell'architettura della chiesa ottenuta attraverso un esemplare percorso di studio ed indagini in sito sulle finiture delle navate e dell'abside, e la scelta di mantenere la pavimentazione nella sua giaciutra accidentata, in quanto testimone eloquente della lunga storia del luogo. Si apprezzano perchè sempre guidate dal rispetto dell'edificio e delle sue caratteristiche, l'impostazione dell'intervento di riparazione dai danni del terremoto del 2012 e il rafforzamento strutturale, e le soluzioni individuate per la fruizione della chiesa, da quelle per l'illuminazione interna ed esterna, a quelle per la climatizzazione e l'accessibilità tra loro integrate. Conservazione ed adattamento all'utilizzo coerente con gli indirizzi e le normative attuali vanno di pari passo in questo restauro che ci dimostra come istanze apparentemente conflittuali possano armoniosamente essere ricondotte ad equilibrata unità progettuale e realizzativa.
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