Primo premio pari merito

Restauro della Chiesa di Santa Maria della Consolazione a Ferrara


Beatrice Querzoli

Il progetto di restauro della chiesa di Santa Maria della Consolazione ha restituito alla città uno degli edifici più interessanti e forse meno conosciuti dell’Addizione Erculea, costruito tra il 1501 e il 1524, attribuito a Biagio Rossetti o al suo ambito. Il recupero della chiesa, di proprietà del Comune di Ferrara, è avvenuto tra il 2019 e il 2022 con fondi post-sisma ed altri fondi ministeriali legati al progetto di valorizzazione del Ducato Estense, che hanno consentito la riapertura della chiesa restaurata e in nuove condizioni di sicurezza dopo la chiusura dovuta ai danni inferti dal terremoto del 2012. Oltre ad importanti lavori strutturali, il progetto ha previsto interventi di restauro architettonico volti al recupero e alla fruizione della chiesa cercando di valorizzare alcune peculiarità dell’edificio rinascimentale, soprattutto la cromia originaria degli elementi architettonici dell’interno, prima occultata da una tinteggiatura novecentesca color cotto, e la luce naturale, tipica delle architetture rossettiane, ottenuta riaprendo le finestre a nord precedentemente tamponate. Per i prospetti esterni, invece, è stata mantenuta l’immagine pervenutaci nel tempo, ritenuta di grande bellezza, attraverso pulitura e ripristino del paramento di mattoni a vista. Sono stati inoltre eseguiti interventi per favorire l’accessibilità dell’edificio, con rampe per superare i dislivelli, e di adeguamento degli impianti di illuminazione e di riscaldamento, quest’ultimo collocato a pavimento, sotto alla nuova pedana in legno e metallo. Oltre al restauro dell’apparato decorativo e degli arredi sacri ancora presenti, il progetto ha previsto, con particolare attenzione alla scelta dei materiali, il completamento degli arredi liturgici mancanti e l’inserimento di una quinta contemporanea nella posizione dell’antico altar maggiore marmoreo, da tempo trasferito in altro luogo.

 pdfScarica il poster5.56 MB


Motivazione

Il progetto ha sviluppato il tema della complessità del restauro affrontandolo nelle sue molteplici componenti architettoniche, storico-artistiche, statico strutturali e funzionali, ricondotte ad efficace sintesi, finalizzata alla conservazione ed alla corretta lettura dei valori culturali e storici dell’edificio. In questo senso si segnalano all’attenzione la restituita leggibilità dell’architettura della chiesa ottenuta attraverso un esemplare percorso di studio ed indagini in situ sulle finiture delle navate e dell’abside, e la scelta di mantenere la pavimentazione nella sua giacitura accidentata, in quanto testimone eloquente della lunga storia del luogo. Si apprezzano, perché sempre guidate dal rispetto dell’edificio e delle sue caratteristiche, l’impostazione dell’intervento di riparazione dai danni del terremoto del 2012 e il rafforzamento strutturale, e le soluzioni individuate per la fruizione della chiesa, da quelle per l’illuminazione interna ed esterna, a quelle per la climatizzazione e l’accessibilità tra loro integrate. Conservazione ed adattamento all’utilizzo coerente con gli indirizzi e le normative attuali vanno di pari passo in questo restauro che ci dimostra come istanze apparentemente conflittuali possano armoniosamente essere ricondotte ad equilibrata unità progettuale e realizzativa.

© Fondazione Lascito Niccolini, via Cairoli 13, Ferrara.