Tipi cosmici
Marinella Galletti
Composta di 8 moduli prismatici/parallelepipedi, la struttura a ‘totem’ risulta un avvitarsi di sottili squilibri verso l’alto, il cui spettro visivo è reso dalle sintesi delle volumetrie irregolari e dalle sequenze di immagini girando attorno all’opera. L’installazione, scultorea ed architettonica, s’imprime nella pittura. Emergono volti dai tratti fissi, temporanei o mobili, linguaggi intimi, segreti e oggettivi, in quanto ‘leggibili’ tra tipi e stereotipi grafici. Sospesi, i volti rappresentano l’impronta umana, i loro tratti ne implicano la dimensione sociale, storica, caratteriale e olistica. Introducono alla neuroscienza: ogni volto è la ‘cifra’ di un tipo umano al quale in tanti corrispondiamo. Ogni volto è Il neurone, ‘il marcatore somatico’ secondo cui si realizza quel meccanismo automatico di comprensione sociale ed empatia che conduce intuitivamente alla trascendenza e alla ricerca dell’origine di ‘tutte le cose’. Vagando nel cosmo. Sintesi psicologica e forma spirituale liberatoria comune a tutti i tipi. Il segno rinvia all’uso della linea veloce ‘scarabocchio’, una linea ‘non pensante’ che trascina su di sé la pittura quale esercizio dell’arte teso a trasformare l’apparente frutto di espressioni casuali in una tecnica suggestiva di valori plastici evocativi di tecniche ‘colte’. Il suo valore formale si esprime nell’accordo di mutevoli rapporti figurati, cromatici ed energetici. Nel susseguirsi di relazioni e di ‘scambi’, è introdotta la ricerca successiva in arteterapia che conduce a un modello esperienziale basato sui linguaggi, dalla pittura al poema.
Sintesi poetica: Con vigore, ‘si stringono' sospensioni assolute tra loro generando immobilismi o rotazioni della più diversificata qualità, casualità di bellezza o di trasfigurazione e di amorevole/dis-amorevole spazialità negli sguardi. Un benessere inquieto in se stesso, per chi abita spazi cosmici di umana, strabiliante, ribaltata spazialità d’armonia.