Restauro della facciate e del loggiato di Palazzo Rondinelli a Ferrara
Studio arch. Arveda
Questo edificio è sicuramente tra le più importanti e note “fabbriche” della città, sia per la sua localizzazione urbana, in affaccio sulla “Piazza Nova”, sia per le sue caratteristiche tipologiche, legate al loggiato che nelle volontà urbanistiche del proprio ideatore (Biagio Rossetti) dovevano evocare una riproposizione di un antico foro romano, quale esempio da estendere poi anche sugli altri edifici che avrebbero costituito lo spazio aperto, attualmente denominato Piazza Ariostea. Questa volontà legata al disegno urbano è stata però realizzata solo in parte nel Palazzo rinascimentale Strozzi Bevilacqua, noto anche come palazzo Bevilacqua-Mazzucchi (posto nell’angolo nord ovest della Piazza). Il palazzo Rondinelli, precedentemente all’acquisto in due tempi diversi da parte dei conti Rondinelli, (1524 e 1632), era costituito di due diverse unità immobiliari. Una prima unità apparteneva all’ufficiale alle munizioni e fabbriche estensi, Giovan Francesco Stancari. L’altra unità invece era di proprietà di Giovanni Roncagalli o Ronchegalli, il quale aveva affidato al lapicida Gabriele Frisoni da Mantova, la realizzazione delle opere lapidee del proprio palazzo (le tredici arcate a sinistra del fronte) eseguite sulla base dei bozzetti del pittore Ercole de' Roberti.